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sabato 24 febbraio 2018
mercoledì 21 febbraio 2018
sabato 17 febbraio 2018
COMUNICATO STAMPA CISL SALERNO
COMUNICATO STAMPA CISL SALERNO
Un incontro con il prefetto di Salerno per scongiurare la scelta
dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro di affidare agli uffici di Potenza e Matera l’attività ispettiva per i comuni
del Vallo del Diano, la Cisl Salerno e i suoi pensionati in prima linea. Il
segretario Giovanni Dell’Isola: “La prefettura ci dia una risposta. Il silenzio
dei sindaci del territorio in questi giorni è assordante”
I vertici della segreteria provinciale della Cisl e della Federazione dei
pensionati Cisl di Salerno chiederanno un incontro ai vertici della Prefettura
di Salerno per fare chiarezza sulla decisione dell’Ispettorato Interregionale
del Lavoro di trasferire la competenza dell’attività ispettiva per i comuni del
Vallo di Diano agli uffici di Potenza e Matera.
“Il silenzio dei sindaci del territorio è stato assordante in questi mesi”,
ha detto Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp Cisl provinciale.
“Ribadisco che si tratta una decisione insensata e l’effetto sarebbe quello di
rendere più debole l’azione di tutela dei lavoratori. Poi questa decisione,
dopo quella già subita in merito al Tribunale di Sala Consilina accorpato a
quello di Lagonegro, è assolutamente incoerente con gli assetti istituzionali e
sociali attuali della provincia di Salerno”.
La segreteria confederale della Cisl di Salerno e la Federazione dei
pensionati Cisl della provincia, infatti, ritengono che l’operazione voglia,
ancora una volta, assecondare le mire politiche di chi vuole annettere il Vallo
di Diano alla Basilicata. “Di questo passo ci dobbiamo attendere che anche
altri Enti rischiano di passare sotto la competenza territoriale della
Basilicata. Dopo toccherà all’Inps o all’Inail? Siamo all’assurdo”, ha
continuato Dell’Isola. “Come organizzazione sindacale, stiamo chiedendo al
ministero del Lavoro, alle associazioni datoriali e alle altre istituzioni, tra
cui Provincia di Salerno e Regione Campania, di adoperarsi affinché sia rivista
e riconsiderata questa scelta, perché inopportuna non solo sul piano politico
ma anche per i suoi effetti d’inefficacia funzionale nel contrasto al lavoro
illegale e nero. Sollecitiamo perciò, ancora una volta, tutti i sindaci del
Vallo di Diano affinché si avversi tale scelta con atti e pronunciamenti dei
propri organi democraticamente eletti. Bisogna evitare che tutto questo si
concretizzi”, ha continuato. “Il loro immobilismo in queste settimane ci ha
stupito. Ecco perché chiediamo agli amministratori del territorio di sposare
questa battaglia, che deve essere fatta per il bene della comunità valdianese.
Bisogna evitare il depotenziamento di un servizio importante per la sicurezza
del lavoro e dire no a una politica che smonta, un pezzo alla volta, i presidi
del territorio, portandoli verso un’altra regione. Ripetiamo che siamo contrari
a prescindere a processi aggregativi di questo tipo, ma quello che non abbiamo
capito è la ratio di questa operazione, che non ha alcun senso logico.
Un'unione di questo tipo dovrebbe avere alla base la ricerca di una maggiore
funzionalità che invece, in questo caso, facciamo veramente fatica a
individuare. Non c'è un solo motivo che giustifichi questo tipo di percorso.
Non possiamo continuare ad assistere in silenzio a un altro depauperamento del
nostro territorio, fra l'altro con un accorpamento anomalo e poco chiaro.
Abbiamo perso già il Tribunale di Sala Consilina e non possiamo assistere
inermi alla perdita di compiti e funzioni di una struttura che svolge
importanti compiti di controllo determinando un sicuro peggioramento delle
condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro oltre che un grave disagio per
aziende e imprese del territorio. Ecco perché vogliamo che su questo ci venga data
una risposta dalla Prefettura di Salerno, ma anche dagli altri organi
istituzionali interessati”.
martedì 13 febbraio 2018
sabato 10 febbraio 2018
Apertura delle sedi Inps di Sala Consilina, Vallo della Lucania e Sapri: i pensionati della Cisl Salerno denunciano il caso al Comitato nazionale di vigilanza
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