I PENSIONATI
: QUESTI FANTASMI
Da quando gli effetti della crisi sono diventati più evidenti
e cruenti è tutto un fiorire di proposte per salvaguardare e tutelare le più
svariate categorie di cittadini. Il Governo annuncia liberalizzazioni e
riordino delle professioni e in parlamento si agitano le lobby dei notai, degli
avvocati, dei magistrati. Il Governo accenna ad una lotta più serrata agli
evasori e subito si muovono economisti e fiscalisti che paventano fughe di
capitali all’estero. Occorre ridurre le auto blu in dotazione individuale a
politici e funzionari ed ecco la magia della riclassificazione in auto di
servizio. Si accenna a fissare le
pensioni erogate dallo Stato a 6.000 e a 10.000 euro in caso di cumulo,
provvedimento che colpirebbe anche molti ministri ed ecco che scompare
l’emendamento. Il reddito da lavoro
dipendente cala, i consumi ristagnano, allora da più parti si chiede il rinnovo
dei contratti di lavoro , la detassazione della produttività. Insomma ogni categoria trova un
avvocato . Dei PENSIONATI e dei loro problemi di reddito non si parla più.
Molti pensano che parlare di non
autosufficienza esaurisca il compito di
tutelare i pensionati. Molti osservatori hanno recentemente messo in luce che
negli ultimi tre anni i salari sono calati del 2-3 % ma nessuno ricorda che le
pensioni sono ferme dal 1993, 19 anni, con un calo di potere di acquisto che
ormai va ben oltre il 30%. Nessuno fa notare che questo blocco ha fatto precipitare sotto
la soglia di povertà almeno il 60% dei pensionati . Le discriminazioni contro i
pensionati sono le più svariate e vanno dalla NO TAX AREA (7.500 euro per i
pensionati, 8.000 per gli altri ) alla
esenzioni per i figli ( fino a 200 euro)
a carico nel calcolo dell’IMU. Quella dell’IMU è una questione che la
FNP deve far diventare centrale perché questa tassa, così come è stata
concepita, è per i pensionati iniqua e ingiusta. Oggi, a parità di abitazione,
un contribuente con un reddito di 70.000 euro , che si rivaluta periodicamente,
paga la stessa IMU di un pensionato con 20.000 euro di pensione che non si
rivaluta più. Inoltre dietro l’angolo , in sordina, avanza la riforma del
catasto che adeguerà le rendite catastali al valore di mercato degli immobili,
e nonostante le rassicurazioni sulla invarianza fiscale, temiamo che l’IMU sarà
prima o poi calcolata sui nuovi indici. Per i pensionati sarà la fine,
pagheranno una tassa su di un valore rivalutato con una pensione bloccata da 19
anni e svalutata di oltre il 30%. Tutto questo con buona pace del Sottosegretario
Polillo che pensa alla cartolarizzazione dei debiti dei contribuenti che non
avessero liquidità. E qui entrerà in gioco Equitalia e addio casa per tanti anziani,
costretti a ricorrere alla vendita della nuda proprietà. La FNP della Campania
ritiene che sia venuto il momento per fare due cose : accentuare la
mobilitazione con forti iniziative territoriali per denunciare l’impoverimento
dei pensionati e, in previsioni delle elezione nel 2013, incominciare a pensare
a come costruire una lobby nel prossimo parlamento che tuteli i pensionati.
Certo “ i puristi ” , nella CISL, temeranno per l’autonomia ma una categoria
che sta precipitando in un baratro saprà fare uno sforzo di fantasia per farsi
rappresentare senza rinunciare all’autonomia.
GIUSEPPE
GARGIULO
Segr. Gen. FNP Campania