martedì 26 marzo 2013

Invalidi civili totali – limiti di reddito coniugale

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Roma, 26 marzo 2013

Circolare n. 69/SDI/pt

Oggetto: Invalidi civili totali – limiti di reddito coniugale

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 7320/13, respingendo un ricorso volto ad ottenere l’accertamento per il diritto alla pensione di invalidità civile totale, si è pronunciata stabilendo che, ai fini del diritto, deve considerarsi il reddito familiare.
Infatti, nella sentenza, viene evidenziato il principio secondo cui, ai “fini dell’accertamento della sussistenza del requisito reddituale per l’assegnazione della pensione di inabilità agli invalidi civili assoluti, di cui alla legge 118/71, assume rilievo non solamente il reddito personale dell’invalido, ma anche quello (eventuale) del coniuge e, pertanto, il beneficio va negato quando la somma di tali redditi, complessivamente considerati, superi il limite con i criteri indicati dalla norma”.
Secondo il Supremo Collegio deve rilevarsi l’infondatezza del principio di costituzionalità facendo riferimento agli artt. 3 e 38, poiché è notevolmente diverso il reddito stabilito dall’art. 14 septies della Legge 33/80 per gli invalidi civili totali e parziali, in quanto quello richiesto per l’inabilità totale è più del doppio rispetto a quello previsto per i parziali, il che porta ad escludere, nel regime introdotto dalla suddetta disposizione, un’identità di valutazione per la tutela che è stata predisposta per le due provvidenze.
Appare evidente che la decisione non può essere condivisa, in quanto è destinata a colpire soggetti molto deboli e, oltretutto, crea disparità tra gli stessi invalidi civili totali, in caso di soggetti sposati o meno.
Riteniamo quindi indispensabile un intervento del Legislatore affinché, mediante una norma riparatrice, venga salvaguardato un elementare principio di equità tra soggetti affetti da invalidità diversificate (invalidi civili parziali, invalidi civili totali, sordomuti, ciechi).
Cordiali saluti.
Mario Menditto
Segretario Nazionale