IL DRAMMA SOCIALE
PENSIONATI SALERNITANI SEMPRE PIU’ POVERI
L’allarme della Cisl: “L’82% vive con meno di 1000 euro. Bisogna difendere il potere d’acquisto”
Salerno. “Se si pensa che l’82% delle pensioni in provincia di Salerno è inferiore ai 1.000 euro, si percepisce la drammaticità della situazione in cui si trovano migliaia di pensionati”. Questo il grido d’allarme di Giovanni Dell’Isola, il segretario della Cisl Pensionati, che, nei prossimi giorni, darà vita ad una serie di incontri con enti ed istituzioni per una contrattazione diffusa sul territorio per difendere così il potere d’acquisto delle pensioni dei salernitani. “Il forte depauperamento delle pensioni negli ultimi diciotto anni ed i recenti provvedimenti del Governo nazionale hanno spinto migliaia di pensionati sotto la soglia di povertà, a causa della rilevante perdita del potere d’acquisto di oltre il 30%, determinato da una crescita incessante di prezzi e tariffe e dalla mancata rivalutazione delle pensioni all’effettivo aumento del costo della vita, con riflessi pesantemente negativi sulla loro condizione di vita. L’aumento indiscriminato e spesso ingiustificato di prezzi e tariffe ha determinato una situazione di grave sofferenza sociale ed economica, che soprattutto nella popolazione anziana ha prodotto i danni più devastanti”. E Dell’Isola sulla questione ha le idee chiare: “Gli enti locali, con l’Irpef comunale, l’Imu sulla prima casa, la Tarsu, le tariffe dei trasporti pubblici urbani, del gas, dell’acqua, attraverso la loro partecipazione a vario titolo nelle società miste, assorbono una quota rilevante di pensioni, salari e stipendi e per questo devono essere i nostri primi interlocutori, unitamente ad altri soggetti istituzionali, come gli uffici di piano, l’Asl, la Provincia ed i 158 Comuni salernitani”. Tariffa e difesa del reddito dunque, ma non solo. I pensionati della Cisl vogliono discutere anche di welfare sul territorio, sanità e sicurezza. “Per il nostro sindacato la dimensione locale è il banco di prova di politiche sociali che non si rassegnano ad intervenire solo quando si affronta una emergenza, ma possono contribuire a promuovere il benessere, lo sviluppo di una comunità e soprattutto la sua coesione sociale, dove al centro vi è il cittadino non più considerato solo come fruitore dei servizi o portatore di una domanda, ma come soggetto attivo anche sul fronte della elaborazione e della attuazione delle risposte”, ha detto Dell’Isola, che poi chiama in causa anche l’Asl. “C’è bisogno di una verifica dei reali motivi che provocano le liste di attesa ed il pieno funzionamento del centro unico di prenotazione attraverso la elaborazione di progetti finalizzati, tenendo conto delle linee guida regionali e i fondi vincolati. Sarebbe giusto verificare anche le tariffe praticate nelle visite e prestazioni ambulatoriali in regime di intra-moenia e la verifica dei tempi dedicati alle visite domiciliari da parte dei medici di base”.
Infine spazio alla questione sicurezza che, in tutta la provincia, attanaglia i pensionati: “Chiederò l’istituzione di incontri periodici comunali, unitamente alle altre associazioni per essere informati sui monitoraggi in merito alla situazione della sicurezza sul territorio, coinvolgendo ed informando, in tal modo, i cittadini per favorire quel tessuto di coesione sociale che è necessario per una convivenza civile e democratica. In questo senso si potranno anche decidere iniziative mirate alla prevenzione e al contrasto di azioni illegali diffuse e della microcriminalità che colpisce soprattutto le persone anziane, favorendo il coordinamento delle forze dell’ordine con con la polizia municipale e tutti i soggetti istituzionali interessati alla sicurezza sociale.
(re.cro.)