mercoledì 22 febbraio 2012

Dal giornale Metropolis di Mercoledì 22 febbraio 2012

IL DRAMMA SOCIALE
PENSIONATI SALERNITANI SEMPRE PIU’ POVERI
 L’allarme della Cisl: “L’82% vive con meno di 1000 euro. Bisogna difendere il potere d’acquisto”
Salerno. “Se si pensa che l’82% delle pensioni in provincia di Salerno è infe­riore ai 1.000 euro, si perce­pisce la drammaticità della situazione in cui si trovano migliaia di pensionati”. Questo il grido d’allarme di Giovanni Dell’Isola, il segretario della Cisl Pen­sionati, che, nei prossimi giorni, darà vita ad una serie di incontri con enti ed istituzioni per una con­trattazione diffusa sul ter­ritorio per difendere così il potere d’acquisto delle pensioni dei salernitani. “Il forte depauperamento  delle pensioni negli ultimi diciotto anni ed i recenti provvedimenti del Gover­no nazionale hanno spinto migliaia di pensionati sotto la soglia di povertà, a causa della rilevante perdita del potere d’acquisto di oltre il 30%, determinato da una crescita incessante di prez­zi e tariffe e dalla mancata rivalutazione delle pensio­ni all’effettivo aumento del costo della vita, con riflessi pesantemente negativi sul­la loro condizione di vita. L’aumento indiscriminato e spesso ingiustificato di  prezzi e tariffe ha deter­minato una situazione di grave sofferenza sociale ed economica, che soprattutto nella popolazione anziana ha prodotto i danni più de­vastanti”. E Dell’Isola sulla questione ha le idee chiare: “Gli enti locali, con l’Irpef comunale, l’Imu sulla pri­ma casa, la Tarsu, le tariffe dei trasporti pubblici ur­bani, del gas, dell’acqua, attraverso la loro parteci­pazione a vario titolo nel­le società miste, assorbo­no una quota rilevante di pensioni, salari e stipendi e per questo devono esse­re i nostri primi interlocu­tori, unitamente ad altri soggetti istituzionali, come gli uffici di piano, l’Asl, la Provincia ed i 158 Comuni salernitani”. Tariffa e dife­sa del reddito dunque, ma non solo. I pensionati del­la Cisl vogliono discutere anche di welfare sul ter­ritorio, sanità e sicurezza. “Per il nostro sindacato la dimensione locale è il ban­co di prova di politiche so­ciali che non si rassegnano ad intervenire solo quando si affronta una emergenza, ma possono contribuire a promuovere il benessere, lo sviluppo di una comu­nità e soprattutto la sua coesione sociale, dove al centro vi è il cittadino non più considerato solo come fruitore dei servizi o por­tatore di una domanda, ma come soggetto attivo anche sul fronte della ela­borazione e della attuazio­ne delle risposte”, ha detto Dell’Isola, che poi chiama  in causa anche l’Asl. “C’è bisogno di una verifica dei reali motivi che provocano le liste di attesa ed il pieno funzionamento del centro unico di prenotazione at­traverso la elaborazione di progetti finalizzati, tenen­do conto delle linee guida regionali e i fondi vincolati. Sarebbe giusto verificare anche le tariffe praticate nelle visite e prestazioni ambulatoriali in regime di intra-moenia e la verifica dei tempi dedicati alle visi­te domiciliari da parte dei medici di base”.
Infine spazio alla questio­ne sicurezza che, in tutta la provincia, attanaglia i pensionati: “Chiederò l’i­stituzione di incontri perio­dici comunali, unitamente alle altre associazioni per essere informati sui moni­toraggi in merito alla situa­zione della sicurezza sul territorio, coinvolgendo ed informando, in tal modo, i cittadini per favorire quel tessuto di coesione sociale che è necessario per una convivenza civile e demo­cratica. In questo senso si potranno anche decidere iniziative mirate alla pre­venzione e al contrasto di azioni illegali diffuse e della microcriminalità che colpisce soprattutto le per­sone anziane, favorendo il coordinamento delle forze dell’ordine con con la poli­zia municipale e tutti i sog­getti istituzionali interessa­ti alla sicurezza sociale.
(re.cro.)